USCITE DIDATTICHE 2011
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- Finale Ligure -

 


23 Maggio 2011 – La secca delle Stelle

 

e sono tre!

Primo a raggiungere il sito! Evviva!

Primo degli allievi a raggiungere il fondo! Evviva!

Primo a emergere! Porc…!

E va bene, vi racconto la mia terza “vera” immersione.

E’ lunedì. Donne e uomini sono per strada, facce scure e assonnate, in direzione dei luoghi di lavoro. Mi ritrovo in autostrada. Sono le 06:45, sorriso smagliante e direzione mare. Si prospetta una fantastica giornata. L’appuntamento con gli altri “festaioli” della “Veja” è a Finale Ligure. Immersione programmata per le ore 10:00. In auto, con me, ho il responsabile del servizio stampa (Linuzza) e uno dei compagni di avventura: Giorgio. Il pellegrinare tra musi lunghi (gli altri) e gente allegra (noi) ci porta a Finale. Siamo solo noi… Roxy Bar… è chiuso! Beh, allora, in attesa che ci raggiungano gli altri nove “amiconi”, Giorgio ed io cominciamo a preparare l’attrezzatura (sotto lo sguardo vigile del reporter, s’intende). Fissiamo bombola e “ancillaries”. Giorgio, molto attento ai particolari, mi fa notare che ho agganciato un sacchetto porta attrezzi in una posizione “a rischio”. “Attento…”, mi dice, “la perdita del sacchetto è assicurata; è già capitato a Luisella”. Che fare: gli credo? E poi: eccoli qui, i nove amiconi!
Ci contiamo: sì, ci siamo tutti! Così, tra pacche sulle spalle, strette di mano, battutine e battutacce ci ritroviamo sulla barca. Linuzza monta di vedetta provvista di macchina fotografica. Mamma Pina, recuperato uno sdraio, decide di prendere la “tintarella”. Libellula (unica femminuccia) e dieci omaccioni salpano verso la “Secca delle Stelle”.

Giunti a destinazione, indossiamo la divisa d’ordinanza e… prima piacevole sorpresa! Dalla barca si distingue chiaramente il fondale! Che visibilità, ragazzi! Ci separiamo in gruppetti: il neofito gregge di “pecorelle smarrite”, parlo di Libellula, Fabio e Upsidedown, sarà portato al pascolo dall’esperto “pastore” Oldslyguy. Gli altri saranno “liberi” di fare ciò che vogliono… Caso unico quello di Ghighi, costretto a seguire con tanto di attrezzatura fotografica il gregge di pecorelle.

Discesa libera. Del gregge, il primo a toccare il fondo sono io (seconda piacevole sorpresa – non ho più fatto a pugni con la cima!). Gli altri hanno avuto un po’ di difficoltà a compensare.

Io, umilmente, attendo gli altri… rimango nei pressi della cima per un minuto, forse due, tre magari… intanto mi guardo attorno. Interessante ciò che vedo: vegetazione, movimento e pesciolini, sub e… Oldslyguy! “Pentiti”, sembra mi dica. Abbasso lo sguardo e mi accodo al gruppo. Comincia il giro, tutti in processione al fianco del “pastore”. Io, per reverente rispetto nei confronti dei fedeli più “vicini” al pastore, mi accodo. Per tutta risposta Libellula, irritata dal mio comportamento cavalleresco, mi assesta una pinnata…

Si continua. Alcuni saliscendi (che per me sono più “sali” che “scendi”), incontri ravvicinati con polpi, gronghi e scorfani…a proposito di scorfani: dicono che è un “coso” brutto… invece…a me, piacciono (zuppa, zuppa, zuppa)!

E poi, manine che si muovono a salutare Ghighi… Ghighi che “scatta”, Oldslyguy che mi acchiappa, Ictu con un occhio osserva polpi e con l’altro segue di soppiatto le evoluzioni di Libellula, Beniamino ha tre pinne…poi nuovamente due, boh… Giorgio… Giorgio… a proposito: Giorgio, noi due abbiamo di cui parlare…

Com’è divertente, oggi! …possibile che sia già finita? Segnalo i “cento”, Libellula ne ha poco di più e Fabio… uh... ma Fabio non respira?

Altro giro, altri incontri e poi si deve rientrare.

Una cosa che ancora m’impressiona è vedere la chiglia della barca. Alla terza vera immersione mi accorgo con piacere di aver smussato le spigolature della “cima”, controllo un po’ meglio l’assetto in discesa. Rispetto pure i tempi di risalita, etc. ma quando arrivo a sfiorare la superficie… ohilà, la barca…

E così, mentre gli altri raggiungono la scaletta di destra passando sotto la barca… io, “accarezzando” il fondo della bagnarola, raggiungo la scaletta di sinistra. Va bene, ho capito… sarà per la prossima volta…

Mi arrampico sulla scaletta, mi spoglio e… il sacchetto, accidenti!

Giorgio, perché… perché… la prossima volta… zitto! Sssshhtt! Non dire più niente…

Uno per volta rientrano tutti (mezz’ora dopo di noi!). E’ ora di fare le dovute verifiche. Siamo sulla barca e ripassiamo… Consumi? Ho ancora 30 Bar; Libellula ne ha 45; Fabio 90. Ho un mantice al posto dei polmoni? In effetti, il rumore prodotto dalla mia respirazione durante l‘immersione è simile al rumore prodotto dal mantice. Oppure, se preferite, lo stesso effetto sonoro causato dalla respirazione forzata di Darth Vader in “Guerre Stellari”.

Scusate l’ardire, la barca non è a mio avviso il luogo adatto per affrontare le discussioni concitate dei de briefing. E poi manca il responsabile del servizio stampa! Allora tutti a riva. Giunti al molo, si attracca. Ed ecco, ladies and gentlemen, presentarsi alla nostra vista un enorme, mostruoso, gambero rosso! E’ il responsabile del servizio stampa (Linuzza) che ha osservato da lontano e senza riparo alcuno le nostre operazioni pre- e post immersione.

Allo spavento iniziale causato dall’apparizione improvvisa del gambero rosso, seguono lazzi e urla poiché la figura del gambero rosso ha ricordato a tutti… indovinate un po’? Guarda il caso, a volte! Mhhh, nei paraggi non vi è la dimora di un ristoratore a noi caro?

Oldslyguy non se lo fa dire due volte: “a me il telefono” ringhia tra i denti e, dopo aver contattato Donna Maria (e aver promesso lei di osservare rigida dieta), prenota la ormai famosa de-briefing room.

Sì, si…continuiamo pure così! Alla fine imparerò ad andare sott’acqua come un vero sub ma… quanto impegno è richiesto per onorare il de-briefing!!!

Grazie a tutti

Alex