DIARIO DI UN'OPEN AL BANCO DI SANTA CROCE (13-14 ottobre
2007)
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secca
principale - spacco superiore, 34min, -30,5 (ore 13.16-13.50)
secca
di mezzo, 36min, -35,1, deco 8' (ore 17.39-18.15)
secca
principale - spacco inferiore, 46', -38,4, deco 9' (ore 10.57-11.43)
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Da poco iscritta al forum di Fondali, lo scorso mese di agosto leggevo del raduno a Castallammare: dalla cronaca
dell'evento e dalle foto dei partecipanti mi rimbalzavano il clima di gioiosa
amicizia e il piacere dell'incontro nato per condividere la medesima passione.
I filmati poi! E' stato allora che ho imparato a conoscere la maestria di
Flavio e la sua singolare capacità di rendere ancora più intrigante quella
bellezza sottomarina che sorprende ed affascina.
Inserisco quindi il banco di Santa Croce nella lista dei miei desideri ma….. molto in fondo, perchè i tuffi lì sono troppo
impegnativi per una neo brevettata.
Continuo la mia esperienza subacquea immergendomi ogni volta che
posso nei dintorni di Roma e ogni volta imparando qualcosa in più, con la mente
rivolta ai tanti piccoli traguardi da raggiungere; di tanto in tanto, rimescolo
la lista dei desideri cercando però di mantenerli entro i limiti delle mie
possibilità.
La scorsa settimana poi, quattro chiacchiere in chat con
Raffaele: i toni amichevoli rompono il ghiaccio mentre la sua disponibilità e
l'incoraggiante "tranquilla, quando
vuoi ti ci porto io", mi spingono a ripescare quel desiderio la cui
realizzazione pensavo di dover rinviare a chissà
quando. Ci ragiono su per capire se azzardo un po' troppo, se riesco a
conciliare i vari impegni della settimana, se forse è più saggio rinviare alla
prossima stagione, se riuscirò a reggere la fatica (viaggio-immersioni-spese-emozioni)
e altro ancora. Non so rispondere a tutto, alcuni dubbi restano, ma la
possibilità di tuffarmi al banco di Santa Croce è una forte
spinta emotiva che mi fa decidere di cogliere al volo l'opportunità che
Raffaele mi offre.
Partita da Roma il sabato mattina, la fortunata coincidenza del
ritardo di un altro gruppo atteso al Bikini diving mi vede in acqua a mezzogiorno.
Sono molto emozionata, mi sembra di vivere in un'atmosfera surreale tanto da
chiedermi se sto sognando o se, veramente, sono su quel gommone, di fronte al
Vesuvio, in quel mare campano un tempo così mio....:
mi prende un senso di gioia e di smarrimento, così come spesso mi accade quando
sto per vivere un momento tanto atteso.
Panorama dal Bikini Diving
Mi affido totalmente a Raffaele che saggia, in quel primo tuffo,
le mie capacità e che mi guida alla scoperta del cappello della secca principale
e poi più giù, fino al passaggio attraverso lo spacco superiore, a quota -30.
Sono tranquilla sapendo di essere in ottime mani e mi godo ogni attimo della
passeggiata. Un'occhiata ogni tanto agli strumenti è d'obbligo, ma per il resto
non ho pensieri e posso quindi abbandonarmi alle mie sensazioni.
No... non so elencare tutto ciò che ho visto, non ne conosco i
nomi; ancora una volta, però, ho notato che riesco a scorgere ben poco di ciò
che è presente.... non sono sufficientemente attenta? sono distratta da altro? ho poco
'occhio'? non saprei....
Di sicuro so che ho visto un bellissimo scorfano solo quando ne ero a pochi palmi e che pensavo di aver
trovato una cintura di zavorra abbandonata chissà quando non avendo notato
affatto che -miracolati!- Raffaele ed io avevamo appena scampato i 12 kg
lasciati cadere in discesa libera sulle nostre teste da un sub maldestro.
Sorrido mentalmente al pensiero delle mie incapacità confrontate
con le minuziose descrizioni che gli esperti fondalisti inseriscono nel forum.
"Non importa,-penso- va bene così: per me ora
quello che conta è essere qui e portarmi dentro le emozioni vissute".
Nuova per tutto, tutto è nuovo per me.
Al termine della sosta di sicurezza Raffaele mi lascia per
affiancare Pasquale nel compito di assistere un paio di sub che hanno qualche difficoltà. Riemergo da sola e trovo a darmi il bentornata la sagoma del Vesuvio. Resto in acqua, non ho
fretta, lascio scorrere il tempo e mi abbandono alla
calda, avvolgente bellezza del paesaggio napoletano.
Riemersi tutti, i due gommoni sono pronti al rientro: è stato
allora che Raffaele mi ha detto che sono stata una sorpresa, che sono un 'open tranquillo'. Contenta e già soddisfatta,
ancora non sapevo che ben presto lo sarei stata ancora di più.
Le nuvole comparse nel primo pomeriggio dopo poco svaniscono: un
mare da favola, un tempo da dio.... come resistere?
Ancora una volta Raffaele mi asseconda rinunciando al
relax e rinviando gli impegni. Alle 17,00 circa eccoci
di nuovo pronti per andare in acqua; insieme con noi la simpaticissima Katia e
Giovanni, esperta guida del diving. Destinazione: la secca di mezzo.
So già che mi aspetta un breve attraversamento nel blu e che ci
sono buone probabilità di dover effettuare una tappa
di deco; non ho alcun timore perchè so anche che la scelta di Raffaele rientra
nei limiti delle mie possibilità. Quindi lo seguo tranquilla, sempre attenta
alle sue indicazioni, alle richieste di ok, alla
verifica dei miei bar e così via fino a -35. Mi rendo conto di avvertire un
leggero stordimento, ma sono lucida... è stanchezza? o
forse l'effetto dell'azoto? L'inquietudine svanisce ben presto e l'esplorazione
prosegue senza intoppi, ma la secca di mezzo si mostra un po' avara di incontri fatta eccezione per uno scorfano che mi viene
indicato altrimenti, come di consueto, sarebbe rimasto invisibile ai miei
occhi.
Terminata la deco (la prima, per me!), riemergiamo
nell'abbraccio rosso intenso del tramonto.
Tramonto dal Bikini Diving
Per oggi basta così! sono più che
soddisfatta dei due tuffi, della compagnia, della guida, dei nuovi amici. Di
corsa in hotel per cambiarmi, poi appuntamento per la cena che, senza più la
necessità di restar leggeri, consumiamo in allegria dando libero sfogo
all'appetito represso.
da sinistra a destra: Raffaele
(Hydrasub), Tiziana, Giovanni, Katia (Dixie), Pasquale (Natalino), Giovanna
(moglie di Pasquale)
Ci salutiamo verso mezzanotte dandoci appuntamento al diving di
buon mattino.
Al risveglio, il mio primo pensiero è quello di andare alla
finestra per capire se in questa domenica di ottobre
il tempo mi sarà complice: quello che vedo mi toglie il respiro....
Castellammare – Hotel Montil
Al diving saluto gli amici già in piena attività per organizzare
gruppi e gommoni per il tuffo che oggi appare più impegnativo a causa del vento
di tramontana.
Raffaele mi affida a Giovanni; con noi, Katia ed altri due sub.
Questa volta si va allo spacco inferiore della secca principale.
Sono un po' inquieta: per le condizioni del mare, per il freddo
che mi prende già sul gommone, per la possibilità di correnti, per eventuali
situazioni nuove che potrebbero presentarsi e che potrei
non saper gestire...
Faccio la capovolta tenendo in mano una cima che Giovanni mi ha
dato per nostra tranquillità, rabbrividisco per quel rivolo gelido che entra
dal collo della semistagna, raggiungo la boa e attendo gli altri per iniziare
la discesa.
Anche oggi la visibilità è buona, la temperatura (un po' più bassa di
ieri), raggiunge i 19°C a -38. Ho qualche attimo di esitazione
prima di avventurarmi nell'esplorazione dello spacco: sono infreddolita e, come
ieri, provo una sensazione di stordimento; inoltre, non vedo luce dall'altro
lato e questo non mi invoglia ad entrare in quel passaggio.
Mi basta spostarmi di poco, però, per intravedere in lontananza
uno squarcio di blu ed allora seguo Giovanni e lo affianco nell'esplorazione
delle pareti dello spacco mentre Katia ci supera per
guadagnare velocemente l'uscita.
Risalendo, una cernia maestosa non fa in tempo a rintanarsi
regalandoci la piena vista della sua sagoma imponente. Per il resto, anche qui
poco pesce ed ancora una volta la ricerca del gattuccio non ha risultati: tante
uova nel loro involucro chiaro pendono dalle gorgonie ricoperte di mucillagine,
ma dello squaletto nessuna traccia.
Tornata al diving, affronto quella
che in assoluto è stata la prova più dura.
Mi è servita una buona mezz'ora per raccogliere il coraggio e per elaborare la
strategia più adatta dopo aver esplorato nicchie ed angoli alla ricerca di un
riparo per.... togliere la muta! Come temevo, le
residue calorie sono evaporate nel vento di tramontana
e la rinuncia all'immersione successiva è stata una scelta obbligata. Avida,
assorbo il sole di mezzogiorno e di tanto in tanto rigiro l'attrezzatura stesa
ad asciugare dopo un accurato risciacquo.
panorama dal Bikini Diving
Katia mi precede nella partenza; salutandoci, so che ci
rivedremo presto perchè il prossimo tuffo è già programmato per il successivo
weekend.
Arriva anche per me il momento di andare via....
Raffaele, Pasquale e Giovanni sono alle prese con il trasloco delle
attrezzature del diving che, nel periodo invernale, sarà collocato in una
posizione più riparata. Ci salutiamo, ma il commiato è leggero perchè sappiamo
che il forum di Fondali sarà un tramite per mantenere vivi i contatti e per
organizzare i prossimi incontri.
Sulla strada del ritorno richiamo alla mente i momenti vissuti.
Mi piace riviverne gli echi e dilatare ogni attimo; posso quindi assaporare i
particolari della squisita accoglienza, dell'assoluta disponibilità, delle
attenzioni ricevute, della cordialità e dell'allegria che hanno esaltato il
gusto delle ore condivise.
E così, mentre sfilano le immagini proiettate dalla moviola che
segue un tempo tutto mio, ripercorro la via verso casa.
A CHI MI HA LETTA, UNA DOVEROSA
PRECISAZIONE:
ho
quasi terminato il corso Advanced: nel racconto ho omesso questa indicazione
per una migliore resa narrativa. Le immersioni al banco di Santa Croce, quindi,
si possono considerare come un complemento di quelle di corso e non la
conseguenza di una scelta scriteriata.