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IL VIDEO (by Flavio Tonso) durata 2 minuti (3 mb.)


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SUPPORTO DIVING: MARINA D.C.

SUPPORTO DIVING: CYCNUS D.C.

 

 

 

Immersione sui Relitti

QUED TIFLET (TIFLYS)

LOCALITA': LOANO

DIFFICOLTA': IMPEGNATIVA

PROFONDITA': 51 metri

LA STORIA

La OUED TIFLET o come comunemente viene chiamata TIFFY, era una nave da trasporto francese requisita durante il secondo conflitto mondiale dalla marina tedesca. Il 14 gennaio 1943,mentre navigava al largo di Loano, venne avvistata dal sottomarino inglese P 212-HMS SAHIB agli ordini dell’ LT. J.H. Bromage, che portatosi ad una distanza di circa 750 metri, la silurò. La nave, colpita in pieno nella zona retrostante la prua, colò a picco in pochi minuti. I supestiti vennero salvati da due scialuppe degli abitanti della zona. Ecco un resoconto delle fasi dell’affondamento tratte dal logbook del sottomarino  inglese:ORE 03.45 Procediamo in immersione lungo la costa nelle vicinanze dell’isola Gallinara. Alle ore 08.00 inizia una pioggia torrenziale e la visibilità in superficie e’ a volte sotto al miglio.ORE 12.47 Stiamo navigando lungo la costa in direzione NE. La visibilità e’ leggermente migliorata ma la pioggia persiste. Viene avvistata una nave mercantile di medie dimensioni a una distanza di circa 3 miglia. La nostra posizione e’ di 20 gradi  rispetto alla nave e supponevo che non avrebbe cambiato rotta. Invece il mercantile virava esattamente di 20 gradi verso la nostra posizione,costringendoci a prendere il largo in quanto la scarsa profondità non mi permetteva una manovra diversa. Una volta al largo il mercantile cambiava ancora rotta.A questo punto virammo per 110 gradi e alle 13.05 facemmo fuoco da una distanza di 750 metri con tre torpedos a una profondità di 2,4 metri. A 32 secondi dal primo lancio potemmo osservare l’impatto con la nave.3 minuti piu’ tardi il mercantile aveva già una inclinazione di 45 gradi e affondava nel giro di 10 minuti alle coordinate 44.08 N-08.17,7E. La nave aveva una stazza di circa 3-5000 tonnellate,una ciminiera e 2 alberi,appariva parzialmente carica e navigava sotto NAZI-FLAG, la bandiera svastica. La maggior parte dell’equipaggio sembrava essersi salvato gettandosi in acqua e dopo circa 20 minuti due scialuppe recuperavano ancora i superstiti. Poiché la pioggia sul periscopio rendeva impossibile un’osservazione più dettagliata,decisi di virare verso il  mare aperto.....

L’IMMERSIONE

La zona poppiera e’ in ottimo stato di conservazione e appare interamente ricoperta da fitti branchi di anthias. Nella zona centrale si nota una struttura a forma di parallelepipedo con nella parte anteriore una ruota probabilmente da attribuirsi ad un argano .Sono inoltre  visibili diverse strutture metalliche che attraversano la poppa longitudinalmente e trasversalmente creando un’intricata trama sotto cui si celano grosse mostelle e aragoste. Scendendo lungo la fiancata si raggiunge la zona dell’elica da cui si può ammirare la sagoma della nave che, ancora in assetto di navigazione,si staglia nel blu del mare.Il mercantile e’ caratterizzato nella zona centrale da 2 grosse stive disposte 1 anteriormente e 1 posteriormente visitabili e comunicanti fra di loro tramite un passaggio accessibile ai sub. Sono completamente vuote fatta eccezione per lamiere e altro materiale depositatosi negli anni per opera della corrosione. A intervalli regolari delle strutture verticali collegano il ponte della nave con la zona sottostante. Se la restante parte del mercantile e’ ancora integro la zona di prua appare completamente divelta dal resto della nave e poggia con la fiancata sinistra sul fondo  coperta completamente di reti che rendono pericolosa l’immersione. Facendo molta attenzione e’ possibile entrare all’interno e ci troveremo in un grosso antro con suggestivi giochi di luci ed ombre. Facile l’incontro con grosse aragoste e nel periodo invernale rane pescatrici.

LE FOTO

 

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